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Il Sentiero degli Artisti
Tra i vicoli del Borgo di Greccio, diversi artisti hanno rappresentato scene di vita di San Francesco.
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S. Francesco e il bimbo che lancia un tizzone nel luogo dove sorgerà il Santuario
Preghiera di S. Francesco e S. Chiara
Il presepio di Francesco a Greccio
il faggio di Rivodutri si piega per proteggere S. Francesco dalla bufera
S. Francesco realizza il primo presepio
S. Francesco e Santa Chiara
S. Francesco scrive la regola
S. Francesco compone il Cantico delle Creature
S. Francesco e Fratello Foco
S. Francesco e la Colomba della Pace
S. Francesco predica agli animali
S. Francesco alle Crociate
S. Francesco e Fratello Sole
Uomini e Donne nella notte al primo presepio con ceri e fiaccole
il sogno di Francesco
S. Francesco scaccia i lupi da Greccio
Santa Chiara
S. Francesco scrive la regola
S. Francesco e gli uccelli
S. Francesco riceve le Stimmati
S. Francesco e il lupo
S. Francesco accoglie i poveri alla mensa dei frati di Greccio
S. Francesco parla agli uccelli
S. Francesco incontra la Santa Filippa Mareri
Preghiera di S. Francesco nella Montagna
![abbazia di san pastore greccio](https://prolocogreccio.it/wp-content/uploads/2021/11/abbazia-san-pastore_greccio-1024x743.jpg)
Abbazia di San Pastore
Scendendo dal Santuario e oltrepassando l'abitato di Spinacceto, nel comune di Greccio, verso la montagna, ancora austera e nobile si trova l'Abbazia cistercense di San Pastore. Essa ci si presenta ben distinta sul colle, più simile ad un fiero castello che ad un monastero. La prima pietra di questa opera fu posta, come testimoniava una lapide, il 5 maggio 1255 per opera dell'abate Andrea, del priore Roberto e del maestro d'opera Anselmo. Nel 1264 i lavori maggiori erano compiuti: la chiesa, il chiostro con l'aula capitolare,la sacrestia e il parlatorio. Nel 1283 il monastero era ancora in costruzione seguendo i canoni dell'arte cistercense e nel 1292 era stata ultimata anche la torre campanaria. Per tutto il XIV secolo San Pastore era in fiorentissimo stato e godeva di altissime considerazioni dal comune di Rieti con il quale aveva buoni rapporti. Tra la fine del XIV sec. e l’ inizio del XV, incominciò per l'abbazia cistercense la parabola discendente; le ragioni di questa decadenza erano dovute alle devastazioni dei fondi, a rapine, a saccheggi ad opera di malfattori e al malgoverno di abati disonesti. Nel 1426 molti beni del monastero furono ceduti e l'abbazia divenne commenda. Varie vicissitudini portarono poi il monastero a diventare un rudere ricoperto di vegetazione ed erbacce e solo nel 1988, vennero iniziati i primi lavori di recupero che hanno fatto tornare l'abbazia al suo antico splendore.